venerdì 23 agosto 2024

Dio al centro o uomo al centro ? Sacrificio o inedia ? Verità o conciliarismo ?

L'Espiazione è il sacrificio compiuto da Gesù Cristo per aiutarci a superare il peccato, l'avversità e la morte. Il sacrificio espiatorio di Gesù ebbe luogo nel Giardino del Getsemani e sulla croce del Calvario. Egli pagò per i nostri peccati, prese su di Sé la morte e risorse.
Sacrificarsi è " attività riservata ai perdenti", ma è proprio cosi ?
Etimologicamente, "sacrificium" significa rendere sacro.
Cosa si dovrebbe rendere sacro nella vita ? L'essere, la vita stessa che in quanto finita "e limitata" risulta imperfetta ? No, piuttosto rendere sacra la Croce che la vita comporta. Questo ci catapulta d'un tratto in una dimensione spirituale alta. Per arrivare a questo traguardo di pace però, bisogna allenarsi, esercitando la propria volontà fin da fanciulli.
L'esercizio alla virtù del bene, del sacrificio e dell'amore della Croce, non è peculiare dei perdenti, ma di chi è consapevole che non si lotta per la vita o contro la vita per vincere o perdere, ma di chi ha lasciato l'ignavia alle spalle e volge l'anima e lo sguardo alla Verità.
La Verità del Verbo richiede ordine, regole, cura, esattamente il contrario di ciò su cui l'uomo tende da centinaia d'anni: la centralità dell'individuo. Ed è così che l'amore smodato per se stessi porta l'uomo, oggi, a rimanere prigioniero del proprio io, senza il desiderio di migliorarsi ma con l'unica volontà di predominare, di vincere, di non perdere rispetto ad un altro uomo.
Ed è così che l'accidioso mantiene uno sguardo orizzontale, giungendo pian piano ad una solitudine interiore ineluttabile e all'auto inganno di essere il centro del proprio mondo.
L'umanità oggi è gravemente malata di accidia, come se avesse una grossa corazza che le impedisce il contatto con il reale; tutto le rimbalza addosso, nulla la tange, è distaccata da tutto, non soffre e non gode se non nella sua misera condizione di umanità alienata.
Un'umanità dedita alla contemplazione della sua fragilità e all'auto inganno di onnipotenza.
Un'umanità stanca, annoiata e costantemente insoddisfatta.
Ancora, un'umanità ignava che evita qualsiasi attività che richieda sforzo o fatica, senza motivazione ne interesse.
Triste, quasi sopraffatta ed arresa a se stessa.
Questa è l'umanità che ha coscientemente e volontariamente deciso di non sacrificare anima, corpo ed opere alla Verità, ma di conciliarsi con la propria natura ontologica, senza sforzarsi ed elevarsi.
E' l'umanità che ha perduto la fede in Dio e l'ha concentrata in se stessa divenendo ignava ed accidiosa.
Chi è dunque il vero perdente ?

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