Poniamoci questa domanda: “Perché molte persone criticano istituzioni come la giustizia, la sanità, la politica, la finanza, l’economia,...ma nessuno critica la scuola?
Eppure chi ne fruisce non ne è pienamente soddisfatto… E allora?”
Dobbiamo distinguere tre piani di analisi:
- la lamentela (il pian terreno, dove si trovano i fruitori del servizio scolastico)
- la critica (il primo piano, dove si trovano pedagogisti, educatori, insegnanti, coloro cioè che offrono il servizio scolastico e che possono trasformare le lamentele in critiche)
- la soluzione (il secondo piano, dove si trovano i legislatori, coloro che regolano e possono modificare il servizio scolastico sulla base delle critiche)
La domanda è: “Perché l’ascensore è bloccato, e soprattutto perché non si chiama il tecnico per ripristinarlo?”
Fuor di metafora, perché siamo fermi alle generiche lamentele, e perché nessuno interviene?
Perché nessuno raccoglie i “malumori” delle famiglie e fa una critica scientifica e pedagogica sulla “scuola oggi”?
C’è paura, c’è vergogna, c’è impreparazione, c’è sottomissione?
Eppure il disincanto, per alcuni insegnanti e pedagogisti è finito da tempo, e allora cosa li mantiene in quest’aurea posizione di silenzio?
Fonte:
(BENEDETTA SCUOLA - Pedagogie, libri, disciplina, genitori, docenti, bambini, regole e inclusione scolastica. La mia scuola. Analisi critica della povertà dell’offerta formativa pubblica e indicazioni al suo contrasto - di Maria Chiara Nordio)